mercoledì 18 giugno 2008

Ecco, appunto.

Oggi avrei dovuto parlare del nome del blog, della sua ideazione&nascita. E invece non sarà così.
Ho deciso di cambiarlo. Non so bene con cosa, ma lo cambierò. E ora, nella migliore tradizione lostiana, si impone un flashback.

Sono di fronte al computer, con l'onere di scegliere il nome del mio primo (e, si spera, ultimo) blog, ma non so cosa mettere. Guardo alla mia destra. C'è un bidone di metallo, dentro ci sono molti rimasugli della mia infanzia. Il bidone indica la mia vita fino ad allora (io sono appena uscito dall'infanzia): aggiudicato.
Però ci vuole un qualcosa da accostargli, non foss'altro per rispettare quella che sembra una regola non scritta del Regno dei Blog. Accostare ad un elemento X un elemento Y, possibilmente producendo effetto sinestetico ma senza generare opposizione semantica. E allora gli abbino l'hard-disk. Entrambi, bidone e hard-disk, sono in qualche modo, archivi. Il mio blog voleva essere anche un archivio della mia personalità. Con un ragionamento a dir poco complesso, sono giunto a questo titolo.


Oggi questo titolo non mi piace più. La motivazione ufficiale che mi dò è che "suona male", la stessa che davo al mio prof di musica quando steccavo col mio flauto.

Ecco, appunto. Ho detto che non avrei parlato del titolo, ma l'ho fatto. Allora non parlerò dell'altro tema all'ordine del giorno, ovverosia (bella parola...chissà se esiste davvero?) "cosa si farà in questo loco".
Non ne dirò nulla, per il semplice fatto che non lo so. Boh. Mah. Chissà. Si parlerà di tutto e di niente, magari di fumetti, forse di film e telefilm, può darsi di libri, non è detto di calcio, vedremo di altre cose. Può capitare che ogni tanto il sottoscritto si metta a scrivere qualcosa (sono un bravo autore drammatico, come i lettori delle mie opere possono confermare), così come è possibile che riproponga qualcosa di già edito (ovviamente non percepirò nulla per la riedizione, Disney docet). Ma avremo tempo per...ecco, appunto..riparlarne.

Per oggi basta, ho già fatto abbastanza danni, come diceva il nostro cittì.

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